
Belli di notte
Questa volte il neologismo anglofono è piuttosto cacofonico, ma non resta che farsene una ragione: una delle tendenze di viaggio dell’anno in corso è il noctourism, amalgama tra nocturnal e tourism. Turismo notturno, rigorosamente a tu per tu con la natura che più selvaggia è meglio è. Quindi: andare in vacanza per stare naso in su ad ammirare le stelle (stargazing), l’aurora boreale e le eclissi di Luna (fare astroturismo, insomma) oppure piedi a mollo in acque tropicali per stupirsi dello spettacolo della bioluminescenza marina. Altra declinazione del turismo notturno, le serate attorno al fuoco in un dude ranch nel Far West (così si chiamano i ranch che offrono vitto, alloggio e vita da cowboy all inclusive alla gente di città). La fascinazione per la Frontiera, peraltro, è arrivata cavalcando fin qui dagli anni scorsi, senza perdere smalto, saldamente in sella a film e serie televisive nell’immarcescibile genere Western. Sempre in tema di travel trend, il turismo notturno incorpora anche il desiderio di calmcation (vacanze in luoghi tranquilli, lontani dall’overtourism), che è uno strascico del post-Covid. E pure la voglia di coolcation – risultato dall’eco-ansia per la crisi climatica – dove le mete predilette sono una refrigerante fuga dal sempre più torrido meteo agostano. Ciliegina sulla torta: il 2025 è un anno perfetto per darsi al noctourism grazie al sole, arrivato al picco del suo ciclo di attività, cosa che favorisce il manifestarsi dell’aurora boreale. A questa fortunata congiuntura si affiancano un diluvio di piogge meteoritiche, un’eclissi totale di Luna visibile in Europa, Africa, Asia, Australia tra il 7 e l’8 settembre, e tre superlune (quando la Luna piena è più vicina alla Terra), il 7 ottobre, il 5 novembre e il 4 dicembre.

incontrare l’aurora: i campi allestiti in groenlandia da nomad greenland.
Dritti in Nord Europa
Sia Skyscanner (motore di ricerca delle migliori tariffe per voli, noleggi auto e hotel) sia Booking (prenotazioni di hotel, auto e voli) confermano che i viaggi verso il Nord Europa sono aumentati. In estate, per farsi una coolcation; da settembre in poi, per il mesmerizzante fenomeno dell’aurora boreale. Per vederla in luoghi che più isolati non si può, tanto vale puntare all’estremo settentrionale dell’Unione europea, in quella propaggine di Danimarca nell’Oceano Artico che è la Groenlandia. E qui farsi ospitare a Saqqaq o Kiattua, i due campi allestiti in zone remote da Nomad Greenland, operatore pionieristico nella scoperta della regione. Fondatrice, la “cento-per-cento groenlandese” Anika Krogh, la greenlandic mom, living in the wilderness, come recita il suo profilo instagram. Che racconta: «In Groenlandia, non ci limitiamo a guardare l’aurora boreale, la ascoltiamo. Le antiche leggende raccontano che sono gli antenati che danzano attraverso il cielo. Sarà per questo che al suo cospetto proviamo quella rassicurante sensazione di non essere soli».

i riverberi opalescenti del mayo dark sky park, in irlanda (mayodarkskypark.ie).
Folgorati dallo stargazing
Annotata l’aurora boreale tra i buoni propositi del prossimo autunno/inverno, l’estate fa rima con stargazing. Dove dirigersi per trovare le stellate più fitte ce lo indica Michael Rymer di DarkSky International, «organizzazione mondiale che lavora per ripristinare l’ambiente notturno», parole dello stesso Michael, «e proteggere le comunità dagli effetti nocivi dell’inquinamento luminoso attraverso la sensibilizzazione, la difesa e la conservazione». DarkSky ha certificato come Dark Sky Places oltre 200 luoghi in 22 Paesi; per lasciarsi ispirare, la mappa si trova su darksky.org. Oltre ai posti censiti da DarkSky, ottime chance per fare astroturismo sono offerte – limitando il giro del mondo a tre tappe in altrettanti continenti – dai cieli del Western Australia, dell’Irlanda del Nord e della Namibia. Nel primo, per esempio, si può partecipare a una delle escursioni astronomiche nell’outback proposte da Lumineer Adventure Tours (lumineertours.com.au). In Irlanda del Nord, l’astroturismo si fa comodamente sdraiati a letto sotto una delle cupole trasparenti della FinnLough Luxury Hideaway (finnlough.com). Star bed anche per il resort Zannier Omaanda (zannierhotels.com), 15 bungalow con vista a 360 gradi sulla savana namibiana e la volta celeste sopra di lei.

nebulose in cielo e bioluminescenze: like blue lava di petr horálek si è aggiudicato il 2024 astronomy photographer of the year people’s choice award.
La luna e i falò
L’osservazione delle stelle riesce meglio nelle notti senza Luna, proprio come la bioluminescenza, sfolgorìo del mare causato dal fitoplancton e da microrganismi vari, visibile quando, senza il riverbero del nostro argenteo satellite, l’acqua è nero pece. Tra i luoghi dove lo show si ripropone con costanza: i Caraibi, nella Mosquito Bay di Portorico e sulla spiaggia di La Sagesse a Grenada; l’isola di Havelok nell’arcipelago indiano delle Andamane; le Maldive. Destinazione maldiviana su tutte, l’isola di Medhufaru, atollo di Noonu, che ospita il resort Soneva Jani (soneva.com). Qui, Petr Horálek, specializzato in fotografia astronomica, ha cristallizzato un momento magico: il cielo notturno con le nebulose di Gum e della Carena che tingono la Via Lattea con le loro impronte rosate e, tra la risacca sottostante, un magma turchese di plancton. Lo scatto s’intitola Like Blue Lava e ha vinto il 2024 Astronomy Photographer of the Year People’s Choice Award. Stellate infinite fanno compagnia anche durante le serate en plein air rischiarate da uno scoppiettante falò, movida tipica alla quale si abbandona chi soggiorna in un dude ranch del Selvaggio West statunitense. La scelta è infinita, ma il set-jetting (viaggiare nelle location cinematografiche) ispirato alla fortunata saga Tv Yellowstone (con Kevin Costner) porta in Montana. Per esempio, al Paws Up (pawsup.com), ranch talmente grande – circa 15 000 ettari, con il Blackfoot River che ci scorre all’interno per 15 km – che qui non tramonta mai il sole. Metaforicamente parlando, s’intende, gli stargazers posso stare tranquilli.