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L’arte prêt-à-porter di Eataly

L’arte dove meno te l’aspetti. Ossia dopo i prosciutti nostrani e i sughi di pomodoro, oltrepassato il banco del pesce, lungo il percorso che snocciola le creme spalmabili ‘Stringhetto’, il tortellino di Valeggio ‘Antichi Sapori’ e il pecorino romano ‘Cibaria’. Cibo per il corpo e cibo per la mente, sotto lo stesso tetto – a portata di carrello e di carta di credito. L’ultima scommessa presentata dal fervido Oscar Farinetti si chiama Eataly Art House – E.ART.H ed è una fondazione concepita per avvicinare il grande pubblico a nuovi consumi, questa volta culturali. L’iniziativa è stata pensata appositamente per il punto vendita di Eataly che viene inaugurato in questi giorni a Verona, negli imponenti spazi di quella che un tempo era la Stazione Frigorifera Specializzata, formidabile esempio di architettura industriale progettato da Pio Beccherle e datato 1930. L’edificio, a pianta circolare e sormontato da una cupola di 18 metri di diametro, è stato ristrutturato da Mario Botta e il risultato è «un luogo di 11.200 metri quadrati di convivialità e di amore per il cibo di cui oltre 5.000 dedicati alla cultura attraverso una proposta pensata per essere accessibile a tutti». Farinetti è un personaggio tenace, dotato di una certa visione, attento alla comunità e ai suoi destini, politici e sociali; ma nasce e rimane un imprenditore, tratto personale da lui orgogliosamente rivendicato. Eataly Art House – E.ART.H non poteva quindi che avere una doppia ragione di essere: culturale – come si è detto – ma anche commerciale. Le opere che i clienti/visitatori di Eataly incrociano lungo il tragitto occupano tre degli otto corridoi a raggiera che scandiscono la superficie del negozio al piano terreno. Lo hanno chiamato ‘Art Market’ perché tutto quello che è esposto è in vendita, con tanto di prezzo dichiarato in didascalia: si parte dai 450 euro per una stampa in bianco e nero dell’agenzia Magnum e si sale, per portafogli di media entità in mano a chi vuole abbellire il proprio salotto o iniziare a dedicarsi al collezionismo. Nessun pregiudizio o snobberia quando si parla di soldi, da queste parti, «ed è così che deve essere, come con gli altri prodotti: guardo, so quanto vale quello che vedo e se posso permetterlo me lo compro», spiega Farinetti al ministro Dario Franceschini, presente all’inaugurazione, a cui il patron di Eataly è legato da una consuetudine di lunga data.

Eataly

Mick Jagger Glasgow 1996

Eataly

Marlene Dumas Amsterdam 2000

Eataly Art House

Depeche Mode L.A 2016

Eataly

La selezione espositiva è affidata al comitato curatoriale della fondazione (composto da Eva Brioschi, Walter Guadagnini e Gaspare Luigi Marcone) che può contare sulla collaborazione di 15 gallerie partner, tra cui Continua, Franco Noero, Mazzoleni e Poggiali. Tre – come i corridoi – i filoni tematici esplorati: l’indagine sulla fotografia in Photography, l’esplorazione delle tendenze attuali nella sezione Artisti E.ART.H e la vetrina su movimenti e autori più celebri in Modern & Contemporary. I percorsi Art Market proseguono anche al piano superiore, con due progetti: gli oggetti di design di Pontemosca nello spazio dell’edificio adibito ora a centro congressi e le fantasie colorate dell’americana Sandy Skoglund nella Wine House. È accanto a questi spazi, al primo piano dell’ex Stazione Frigorifera, che prende corpo la seconda anima di E.ART.H, quella espositiva. Due le mostre monografiche che inaugurano l’attività della Art House della fondazione. La prima, dal titolo Staged, è dedicata ad Anton Corbijn, fotografo diventato celebre per i ritratti alle più grandi stelle del panorama musicale internazionale, del cinema e dell’arte; nella seconda, Voli-ni, il protagonista è invece Ibrahim Mahama, artista ghanese conosciuto in Italia per aver ricoperto con sacchi di juta i caselli daziari di Porta Venezia (era il 2019 e il progetto era patrocinato dalla Fondazione Trussardi). In questa esposizione, Maham presenta un nucleo di nuovi collage e una grande, potente installazione concepita come una sorta di convoglio ferroviario carico di oggetti in disuso o abbandonati. 

Le mostre saranno aperte al pubblico fino al 29 gennaio 2023,
14€ il biglietto d’ingresso per entrambi gli appuntamenti.

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