
Sfogliando gli instamagazine
Sarà per il formato, obbligatoriamente legato a un’immagine quadrata con breve testo accanto, sarà per la velocità con cui si fruisce normalmente dei suoi post, sarà per la potenzialità infinita nell’accogliere contenuti. Ma Instagram, il social network nato per condividere foto, è la piattaforma perfetta per le riviste del tempo presente. Lo sfoglio è garantito: basta unire due o tre post in un carosello e l’effetto è quello di sfogliare un magazine. Indipendenti, alcuni nati sul Web per poi ampliare le proprie vedute su carta, altri solo digitali e alcuni nativi instagram, questi magazine sono collegati tra loro per l’uso del “foto-social network” in forma editoriale. La propria pagina non è solo una vetrina, ma diventa mezzo, veicolo di storie, contenuti e opinioni. Il nocciolo della questione è lì, da approfondire in due o tre post. Guida l’immagine, non senza informazioni, dati, punti di vista… Del resto, le serie televisive ormai da tempo fanno informazione a livello planetario, traducendo notizie, fatti storici e segreti appena disvelati in forma cinematografica: è l’infotainment, bellezza! Che poi, forse, fa rima con l’essere pop: cose leggere, anzi leggerissime, che in realtà mostrano con profondità tic e manie contemporanee. Lo spiega bene l’esordio di Tuorlo, rivista di food su Instagram, nelle parole del Ceo Luca Genova: «Smettiamola di fotografare i piatti e chiediamoci perché ci occupiamo di cibo». Un buon proposito, che si combina con la responsabilità e la coscienza di fare un uso dei social valoriale.

lucy: il nome è un omaggio ai beatles e all’australopiteco padre di tutta l’umanità.

siamomine: narrazioni, trend semantici ed estetici che circondano i processi culturali.
Attualità
TheMuffa nasce nell’ottobre del 2022 dall’intuizione di Francesca Muggeri e Franco Villa – già fondatori di Whoopsee – in collaborazione con Martina Ravasio e Nicole Bertani, con l’intento, come spiega la redazione, di approfondire tutto ciò che ci permette di vivere il presente con uno sguardo rivolto al futuro migliore che possiamo immaginare. E se il titolo potrebbe dare adito a pensieri poco invitanti, preme segnalare che «La muffa ha una grande importanza nel nostro ecosistema. È un simbolo di trasformazione, sia naturale che culturale, proprio come vorrebbe essere la nostra pagina». L’obiettivo è infatti ingaggiare il pubblico offrendo strumenti di dibattito attuali, ma anche alleggerirlo dando loro scappatoie da un reale a volte troppo reale.Caroselli, video e foto sono gli strumenti per proporre un mix quotidiano di «rarità belle quanto bizzarre, notizie e studi, ricordandoci con leggera curiosità che la scoperta dell’ignoto non è mai qualcosa di inutile». Titolo sicuramente più luminoso è quello di Luce!, che ha per sottotitolo «Storie di unicità, inclusione e coesione sociale di una società fluida e in costante evoluzione», fa di Instagram un supporto intelligente per divulgare le sue tematiche. Si parla di donne, di studenti e professori, di suore che coltivano la cannabis, di lgbt, di lavoro, di ambiente, di sport… La pagina Instagram è come una collezione di quelle che una volta si chiamavano fotonotizie: immediate, accendono la curiosità, per rimandare l’approfondire nel carosello oppure sul sito. Siamomine è la pagina del web magazine omonimo, nato dall’agenzia creativa Mine Studio per capire come le narrazioni che circondano i cambiamenti culturali, i trend semantici ed estetici e la sostenibilità interagiscono e influenzano la nostra società. Così i canali (o le vecchie rubriche delle riviste tradizionali) sono Società, Trend, Tech, Media, Cultura visiva e Sostenibilità, perché è in queste sei regioni che avvengono i cambiamenti più importanti del nostro vivere. Un esempio: l’analisi del true crime. Perché ci appassioniamo ai casi irrisolti della storia?

the muffa: un’intuizione di francesca muggeri e franco villa per vivere rivolti al futuro.

luce! parla di donne, studenti, professori, suore che coltivano cannabis...
Moda
C41 è un territorio, prima di tutto. Si esprime a mezzo stampa e in digitale, ma è un’isola in cui si parla, si scrive, si pensa e si produce moda, da guardare e indossare. Luca Attilio Caizzi, direttore creativo e cofondatore di C41 infatti parla di una piattaforma creativa. Il format è nato nel 2011 dal bisogno di sistematizzare una sorta di archivio fotografico messo a punto da Caizzi. Siamo nell’era per Instagram, in cui esisteva solo Flickr per raccogliere e condividere foto e per Caizzi poco rispondente alle sue esigenze. Approderà quindi su WordPress con un progetto editoriale: C41, oggetto d’attenzione in Usa e in Nord Europa, tanto da farne oggi un porto franco in lingua inglese. Amsterdam prima e Parigi poi sono i due poli che attraggono la redazione milanese, base della pubblicazione biennale cartacea, ma anche della pagina instagram, superaggiornata e vero motore di C41: il 90 per cento del traffico è viene da lì. Nss magazine ha scelto l’hardware per farsi conoscere, ridando vita alle edicole, luoghi fisici in via d’estinzione ormai in tutte le città. Quella di Nss è a Napoli, in piazza San Pasquale ed è terra di promozione culturale quotidiana. È lì che si incontra il magazine, la cultura digitale, ma anche lo shop di J’adore Napoli, merchandising partenopeo che a Milano si presenta in un’edicola di piazza Buozzi. Nss è dal 2022 anche una rivista web, punto di riferimento per lo streetstyle sin dal 2012, quando era un blog dal nome naplestreetstyle, e naturalmente un instamag, se possiamo chiamare così quelle riviste ibride da guardare sul social. La moda è indagata da dentro (con tanto di guida aggiornata ai direttori creativi), per capirne i meccanismi profondi, accanto a sport e beauty. The Italian Rêve poi è, testualmente, un sogno. Quello di «aprire gli armadi dei protagonisti del mondo della moda», come spiegano i fondatori, che vogliono anche portare i lettori nelle «beauty room delle beauty addicted (editor, makeup artist) di tutto il mondo, e indagare il mondo delle serie tv e del cinema, dagli attori ai costume designer. Obiettivo: innamorarsene. Su Instagram forse l’espressione migliore del magazine, con questioni stuzzicanti. Per esempio: il legame (eterno) tra libri e moda non è mai stato così trendy. Ecco perché.»
Design e architettura
«Urbano nasce per offrire un nuovo punto di vista sui temi dell’urbanistica e dell’architettura; una voce fuori dal coro, che ci auguriamo possa diventare un riferimento non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per tutti gli appassionati» spiega Edoardo De Albertis, Ceo di Borio Mangiarotti SpA sul sito del magazine della società, diretto da Serena Scarpello, affiancato ora da Urbanino, la versione for kids. Tutto è cominciato con l’idea di offrire una pubblicazione in occasione dei 100 anni della Borio Mangiarotti. La festa non c’è mai stata, era il 2020 e la pandemia di Covid era al culmine della sua durezza, ma quell’esperimento editoriale, dedicato agli ultimi cento anni della città di Milano, è stato galeotto. Ne è seguito un secondo, un terzo… due uscite all’anno, tutte caratterizzate da una grafica forte e ben riconoscibile: copertina gialla con un disegno in nero. Decima uscita: Abitare futuro, fresca di stampa, declina il titolo secondo tutte le angolazioni possibili. E Instagram? Un giornale nel giornale, nato sin dal primo numero, aggiornato su tutto quello che succede tra un’uscita e l’altra del cartaceo. L’opzione social ha coinvolto anche un grande classico come Stoà, rivista cartacea che ha l’obiettivo di fornire gli strumenti necessari all’insegnamento della progettazione architettonica. L’intento didattico è raggiunto attraverso una pubblicazione molto raffinata e curata da un team di docenti universitari europei, sotto la direzione di Alberto Calderoni (Università di Napoli). Dal 2021, tre numeri all’anno si interrogano sul fare architettura mettendo a confronto saperi diversi. Pensarla in chiave pop non è certo semplice, ma il lato “Instamag” di Stoà è attraente, anche solo per lo sfoglio in formato carosello di alcune pagine del giornale. Non certo da meno è Archivio (@archiviodotcom), pubblicazione dell’agenzia Promemoria Group fatta di documenti inediti, scelti e assemblati ogni volta da un direttore diverso. L’ultima uscita, a cura del designer Jasper Morrison e Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design Italiano alla Triennale Milano, mostra tra le altre, un archivio immaginario senza connotati spazio-temporali, messo a punto da Morrison: davvero curioso!

freeda: il punto di vista delle donne in questo “instamag” in purezza.

will: politica, attualità ed economia, si parla di come cambia il mondo un po’ ogni giorno.
Economia e politica
In principio è stato Will che ora, in occasione del suo quinto compleanno, fa il punto: «Proviamo a spiegare i temi complessi in modo facile, sempre a partire dai dati e sempre senza lasciare indietro nessuno». Fare informazione, insomma, usando Instagram come territorio di passaggio, di confronto… come una piazza virtuale. Luna Esposito e tutto il team parlano di community: quella di chi fa Will e di chi lo legge. Si parla di politica, attualità ed economia, si parla di come cambia il mondo un po’ ogni giorno, nel tentativo di dare degli strumenti per capire il presente. Accanto a Will c’è Freeda che guarda alla contemporaneità con un paio di occhiali speciali: il punto di vista delle donne. Sono loro le protagoniste di questo “instamag” in purezza, nato sul social e per il social, pieno di spunti interessanti tra stretta attualità, salute, psiche, cultura… di tutto un po’, in salsa pop. Il pop domina anche forme e contenuti di Pillole di economia, che si pone il difficile compito di spiegare a tutti con precisione temi e novità del mondo economico-finanziario-politico. Lo fa alla maniera più pop che un magazine di questo genere possa fare, tra parole evidenziate, vignette, infografiche e video. E poi c’è Scomodo. Di nome e di fatto, perché ha scelto di scomodare categorie professionali di cui non si parla mai, diritti violati, migrazioni, guerre, soldi e armi. Ultimo tema è quello dello spazio pubblico nelle grandi città. A Milano sono comparsi manifesti che recitano: “Ci sono spazi che cambiano la vita”. Per chi conosce il capoluogo, in effetti, la domanda è scomoda: non c’è più spazio! Su Instagram si trovano tutte le informazioni necessarie del progetto che prevede l’apertura di nuovi spazi per i giovani e le indicazioni per aderire alla raccolta fondi. Un gesto politico, come quasi ogni post.
Cultura e musica
Si chiama Yogurt la piattaforma dedicata alla fotografia dal taglio curatoriale, diretta da Francesco Rombaldi. Yogurt è anche un’agenzia creativa e uno spazio fisico a Roma, un web magazine, un festival e una casa editrice. Raccontare la fotografia nelle sue espressioni contemporanee, con tanto di concorso annuale, è l’obiettivo. Instagram è la sua foce inevitabilmente: fotografia da condividere in formato editoriale, che consente di sfogliare portfolio e progetti. La musica italiana per i più giovani gira su Essemagazine che si concentra su storie minime da approfondire, tra interviste, dietro le quinte e nuove proposte. Di tutt’altro genere è Music Paper Magazine, che su Instagram porta la classica (soprattutto) e il jazz in caramelline efficaci e interessanti, tra approfondimenti, commenti e news a prova di appassionati. Infine, Lucy sulla cultura. Bisogna ricordare la genesi di questa piattaforma multimediale dedicata alla cultura, con Nicola Lagioia nei panni di direttore editoriale. Perché questo nome? La scelta è dipesa dal fatto che nell’accampamento dei paleoantropologi che lavoravano in Etiopia nel 1974, si ascoltava e si cantava la canzone dei Beatles Lucy In The Sky With Diamonds da giorni, quando venne riportato alla luce l’australopiteco madre dell’umanità, colei che conosciamo tutti con il nome di Lucy. E poi, la luce: accenderla su un tema da declinare in forma di rivista, è la specialità della casa, insieme ad altre versioni di sé sul sito e su Instagram.

scomodo: diritti violati, migrazioni, guerre, soldi e armi. ultimo tema è quello dello spazio pubblico nelle grandi città.

stoà: rivista accademica di architettura.
Viaggi e Food
Sì, viaggiare. Nella versione easy-chic di MeravigliaPaper, una rivista online di ricerca sull’ospitalità che fa di Instagram una selezione di meraviglie: camere d’albergo, piscine, locande, panorami stupendi e chicche inattese. Ogni foto è un’informazione preziosa, da mettere nella road map del prossimo viaggio. Di tutt’altra natura è Suq Magazine, rivista cartacea nata con l’idea di raccontare una Sicilia poco esplorata, fatta delle zone d’ombra in cui si incontrano luoghi, persone, aziende, arti e simboli sconosciuti agli stessi siciliani. Suq è soprattutto una start up di creativi e viaggiatori che, attraverso foto, racconto, viaggio, nostalgia, desiderio e bellezza, promuovono una destinazione nel tempo lento della conoscenza. Chiudiamo col food. Lo abbiamo già detto: smettiamola di fotografare i piatti! Tuorlo parte da lì e regala una lezione esemplare su come usare Instagram: «Volevamo essere pop e per questo abbiniamo al cibo la musica. Ma soprattutto, usiamo il cibo per parlare di diritti e di inclusione, di qualità alimentare e di musica», spiega Luca Genova. Che poi continua: «A tavola si parla, il cibo è dialogo e i media devono interpretarlo per ciò che è: il nostro nonno. Perché è il mondo da cui veniamo, perché lo tramandiamo». The Bad Pastina, con la sua grafica 70s, recita: “Non la solita minestra”. Cibo (ma non solo) e figli, per invogliare gli adulti a lasciare che i piccoli possano mettere le mani in pasta. Da subito: è garanzia di benessere futuro.