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piscine termali

Scoprire l’acqua calda, piscine termali per farsi beffe del freddo.

Messina – Isola di Vulcano 

Sicuramente tra le più scenografiche dal punto di vista del panorama. La pozza dei fanghi è un lago di latte in cui immergersi e ricoprirsi di fango caldo, tra i 38 e i 40 °C (attenzione: ci sono punti in cui si arriva a 80 °C). A lambirla sono onde speciali: lo chiamano “mare caldo”, gli isolani, perché lì sotto scorre l’acqua di una sorgente termale. Infine, le fumarole completano il contesto, vagamente infernale, ma rasserenato dalla vista sull’azzurro del Tirreno. Acque sulfuree, salso-bromo-iodiche e debolmente radioattive con effetti benefici sull’apparato respiratorio e locomotore, raggiungibili a piedi dal porto.

Segesta – Trapani

Polle del Crimiso Una leggenda racconta che Krimisòs (il dio del fiume) abbia riscaldato queste acque per aiutare la giovane ninfa Egesta in fuga da Troia. Lei apprezzò, tanto che poi ne divenne la sposa donando il proprio nome alla città siciliana di Segesta. In effetti, queste fonti termali sono antichissime, citate (e molto amate) da Plinio il Vecchio. Si trovano sul lato occidentale della Sicilia, tra Erice e San Vito Lo Capo, in un luogo meraviglioso, tra piscine di roccia e cascatelle. Le sorgenti sono tre, Bagno delle Femmine, Grotta Regina e Nuova Sorgente, e le acque sono indicate nel trattamento di malattie respiratorie, cutanee e reumatiche. Da Castellammare del Golfo, si seguono le indicazioni per Segesta/Stabilimento Privato Termale, quindi si svolta a sinistra prima di arrivare alle terme, sulla strada per il fiume, in Contrada Gagliardetta, Castellammare del Golfo.

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Isola di Vulcano

Lamezia Terme, Catanzaro – Terme di Caronte

Visitatele in una notte stellata e magari con la luna piena: l’atmosfera sarà tra il sogno e la fiaba e le acque a 39 °C vi accoglieranno in mezzo ai vapori sparsi nell’aria. Siamo proprio accanto allo stabilimento termale, e questa bella piscina in pietra raccoglie le acque di due sorgenti benefiche per le vie respiratorie e le malattie reumatiche. Sul fondo della vasca si accumulano residui fangosi di argilla biancastra ottima per la cura della pelle. Le terme si trovano a circa otto chilometri da Lamezia.

Oristano – Fordungianus

Qui ci si immerge nella storia e facendolo ci possiamo immaginare quel frequentare le terme all’epoca dei romani. Siamo ai piedi dell’omonimo parco archeologico che testimonia dell’esistenza sin dal I secolo d.C., di un calidarium, un tepidarium e un frigidarium romani. L’acqua è molto calda: tra i 54 e i 56 °C! Le sue caratteristiche salso-cloruro-sodiche-termoattive hanno effetti benefici sul sistema immunitario, sulla pelle, sull’apparato circolatorio e sulle malattie reumatiche. Le terme libere, vicine al sito archeologico di Forum Traiani, sono facilmente raggiungibili da Oristano. Gestite da una cooperativa, le vasche sono accessibili con cinque euro.

Ischia, Napoli – Baia di Sorgeto

La particolarità di questo posto è che l’acqua ipertermale si mescola con quella di mare. Ci si immerge nella piccola baia protetta dai venti in ogni stagione, ma l’inverno è forse il momento migliore per godersi lo spettacolo naturale e il calore del mare. La sorgente, infatti, è di origine vulcanica e l’acqua sgorga a una temperatura di 90 °C che poi si mitiga mescolandosi a quella marina, con effetti benefici sugli apparati motorio, circolatorio e respiratorio. Le Terme Libere di Sorgeto sono sulla costa sud-ovest dell’isola. Si possono raggiungere con bus di linea, via mare o in auto, da lasciare nel parcheggio alla fine della strada per Baia di Sorgeto.

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Isola di Vulcano

Terme di Caronte

Viterbo – Piscine Carletti

Territorio ricchissimo di acque benefiche, quello di Viterbo, che ospita svariate sorgenti, classificate in base alla loro temperatura e alla composizione chimica in termali (tra i 30 e i 40 °C), ipertermali (tra 40 e 65 °C, anche se la più nota, quella del Bulicame, raggiunge 85 °C) e ipotermali (tra i 20 e i 30 °C), ben note già in epoca romana. Le Piscine Carletti sono ipertermali, con una temperatura di uscita dell’acqua sorgiva a 58 °C. Sono acque sulfuree-solfato-bicarbonato-alcalino-terrose, ricche di sali minerali e oligoelementi, ottime per gli apparati respiratorio e circolatorio, oltreché per le patologie dermatologiche. L’accesso alle vasche è semplice e permette di visitarle di notte per un’esperienza “stellare”. Distano circa due chilometri dal centro di Viterbo, sono sempre aperte.

Siena – Bagni di San Filippo

Uno spettacolo memorabile, quello che regalano le terme libere di San Filippo: una montagna di calcare intervallata da terrazzini scavati nella roccia e pieni di acqua calda in cui immergersi con sommo piacere. Quelli del posto la chiamano la “Balena bianca” per la sua forma straordinaria, ancora più unica per via del contesto: appare all’improvviso percorrendo un sentiero nel bosco ai piedi del Monte Amiata. Una sorpresa. E le sue vasche sospese hanno qualcosa di magico. La temperatura dell’acqua ipertermale è intorno ai 48 °C con proprietà antinfiammatorie, analgesiche, miorilassanti e fluidificanti. Da Siena distano un’ora (e il paesino di San Filippo merita una visita).

Val d’Orcia, Siena – Bagno Vignoni

L’arrivo in paese non sembrerà nulla di speciale: il “solito” borgo della Val d’Orcia, tutto case basse in pietra e stradine ben curate. Poi si raggiunge la piazza che coincide con una piscina termale: un’idea urbanistica sorprendente che mette al centro del paese il suo bene più prezioso, appunto l’acqua benefica. Le finestre delle case ai bordi della piazza si affacciano su questo “specchio” d’acqua raccolto tra gli argini in pietra locale: una vera meraviglia. Subito sotto, il Parco dei Mulini offre una grande vasca naturale di acqua termale che sgorga a 52 °C, già nota in epoca etrusca e molto indicata per la cura della pelle, dell’apparato scheletrico e muscolare. Bagno Vignoni dista circa 50 km da Siena.

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Bagni di San Filippo

Saturnia – Grosseto

Cascate del Mulino Uno dei luoghi più instagrammati e tra le destinazioni da vedere almeno una volta nella vita secondo il New York Times, il Guardian e le guide Lonely Planet. A crearlo, l’acqua sulfurea termale del torrente Gorello (la stessa che alimenta le rinomate terme di Saturnia), che scorrendo ha costruito una sorta di terrazzamento degradante fino al fiume con piccole conche in cui immergersi al caldo. A 37,5 °C e ricca di plancton termale, l’acqua ha effetti benefici sulla pelle e sugli apparati digestivo, circolatorio e motorio. A poche centinaia di metri dal centro di Saturnia, raggiungibili in auto.

Bormio, Sondrio – Vasche di Leonardo

Inverno, neve, bosco. A Bormio, in Valtellina, si trovano le vasche di Leonardo, terme libere di acque a una temperatura compresa tra i 38 e i 41 °C. E guardare la neve dalle vasche fumanti è un vero sogno. Occorre coprirsi bene e prestare attenzione lungo il sentiero per raggiungerle, si potrebbe trovare un po’ di ghiaccio. Ma una volta a mollo… lo scenario è straordinario! Queste acque sono ottime per le vie respiratorie e le malattie reumatiche. Da Bormio si prosegue in direzione Livigno e si lascia l’auto subito dopo la stazione sciistica per imboccare un sentiero esclusivamente pedonale che costeggia il torrente e raggiunge la Valdidentro.

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