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Seestadt a Vienna: la social-city a impatto zero

Da un quartiere alla periferia, ma che nel tempo diventerà una cittadina di 20 mila abitanti e che si chiama Aspern Seestadt, Vienna sta scrivendo una nuova pagina di architettura illuminata. Circa un secolo dopo quella passata alla storia con il nome di Vienna Rossa. Affacciato su un lago d’acqua trasparente in cui d’estate si fa il bagno, si va a vela e in cui si specchiano gli 84 metri della nuova torre HoHo (da Holz-Hochhaus, grattacielo di legno) – uno degli edifici in legno più alti del mondo –, e distante 25 minuti in metropolitana dal famoso Ring della capitale viennese e 30 da Bratislava, questo quartiere è il manifesto progressista di una popolazione austriaca che negli ultimi 20 anni è passata da otto a quasi nove milioni, crescendo più di ogni altro Paese dell’Unione.

Si vedono più mamme con passeggini che automobili

Ai modelli di edilizia pubblica varati nel periodo tra le due guerre mondiali dall’amministrazione socialdemocratica che governava Vienna – simboleggiati dalla Karl Marx-Hof – fanno eco, nella Vienna di oggi, a maggioranza socialdemocratica, idee avanguardiste che tracciano le linee della città del futuro. Ma, a ben vedere, anche di quella del presente. A vie, piazze e parchi principali sono stati assegnati ad esempio nomi di donne, poiché nella “vecchia” Vienna, quella a destra del Danubio, le vie intitolate a figure femminili scarseggiano. A Seestadt ci sono parchi intitolati a Hannah Arendt, Yella Hertzka e Madame d’Ora.

L’attenzione al femminile è alta e non è un caso che si vedano più mamme con i passeggini che automobili. Il concetto di zone pedonali è invertito: sono in netta maggioranza rispetto alle poche corsie sulle quali è ammessa la circolazione delle auto. E le auto in sosta ai lati delle strade? Vietate! Piuttosto sono parcheggiate in garage multipiano, pochi anch’essi, ma molto efficienti. Perché invece che costruire costosi parcheggi sotterranei, che magari saranno parzialmente occupati, si sono scelti quelli multipiano, i cui spazi, illuminati dalla luce naturale, possono essere sfruttati anche per usi diversi. Ve n’è uno ogni cinque edifici, e se un palazzo è composto, per esempio, da 20 appartamenti, ciascuno con una superficie inferiore ai 100 mq., si creano non 20 ma 10 posti auto. È così che si dettano le linee guida della mobilità del futuro. A Seestadt non è stato ricalcato il modello della città satellite in cui l’apertura del centro commerciale è una logica conseguenza e un punto di arrivo se non motivo di soddisfazione. E in Maria-Tusch-Straße, che è un po’ la via dello shopping, hanno fatto insediare quei servizi essenziali per ricreare la vita di una cittadina: il supermercato, ma non grande, la libreria, il tabacchi, il parrucchiere, la banca e così via.

la torre hoho, il più alto grattacielo in legno del mondo.

il bike cafè united in cycling.

orti urbani a seestadt.

Cosa fare e cosa vedere a Seestadt, Vienna

Sparpagliati qua e là, nello spicchio di Seestadt finora costruito, ci sono bar e ristoranti, posteggi di eco-bike a disposizione dei residenti e sovvenzionati con i fondi risparmiati dalla scelta di costruire parcheggi multipiano anziché sotterranei, orti urbani, il panoramico DorMero Hotel – ai piani alti della torre HoHo costruita secondo criteri green e con legno proveniente da foreste austriache –, e un singolare spazio, la Seestadt Tower, affacciato sul lago dove l’artista Katerina Dimitrova porta avanti progetti d’arte site-specific. Perché Seestadt non deve diventare un dormitorio! A Seestadt si tocca con mano l’approccio viennese al concetto di Smart City: che ha portata tecnologica, ovviamente, ma soprattutto sociale. Alcuni condomìni, per i cui appartamenti il Comune di Vienna e Wien 3420 Aspern Development AG – la società incaricata dello sviluppo di Seestadt – hanno stabilito un basso prezzo per i terreni e per gli affitti, anche grazie alla scelta del modello ibrido tra cemento e legno, hanno tanti spazi in comune: terrazze sul tetto, botteghe per atelier di artigianato, spazi di co-working, giardini pensili e luoghi per meditazione e yoga.

Poi c’è l’aspetto tecnologico, la cui mente è Siemens, uno dei soci di tutto il progetto. La multinazionale tedesca sta portando avanti a Seestadt un progetto di ricerca denominato Aspern Smart City Research, per vedere fin dove si possa spingere l’efficientamento energetico. I quattro pilastri del progetto sono Smart User, perché gli abitanti giocano un ruolo chiave, Smart Building, la capacità di un edificio di generare e conservare calore ed elettricità, Smart Grid, la rete intelligente e Smart Information and Communication Technology, cioè l’insieme dei sistemi che dialogano tra loro e arrivano all’utente finale. Anche il sottosuolo riserva sorprese, attraverso il concetto di Sponge City.

L’ingegnoso sistema, non esclusivo di Vienna ma attuato anche in altri luoghi del mondo, trattiene l’acqua piovana tramite una sorta di spugna, utilizzandola ad esempio per gli alberi, senza contare il contributo ai cambiamenti climatici. Poi però, passeggiando in una bella giornata di sole sulla lunga passerella in legno che corre tutt’intorno al lago, ci si dimentica di tutti i contenuti sociali e tecnologici di Seestadt, e United in Cycling, a pochi metri dal lago, sembra un comune negozio di biciclette. Non è così, perché il negozio, che sì vende anche biciclette, contribuisce in maniera fattiva al welfare di Seestadt.

Come? Proponendo, tra le tante iniziative, alle famiglie con bimbi piccoli che poi cresceranno, una speciale formula di abbonamento: oggi acquisti la bicicletta per tuo figlio che ha tre anni, ma quando ne avrà cinque o sei e avrà bisogno di una bici nuova, la porti indietro e ne prendi una più grande. E se si è stanchi di pedalare, ci si può sempre ristorare con un buon caffè e una fetta di Sacher, perché la tradizione comunque non viene dimenticata.

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